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L'eredità Monterosato

Generalità

Quanto pervenuto da Tommaso Di Maria alla famiglia Ryolo per legami di parentela è purtroppo, relativamente alla sua biblioteca, l'archivio, i manoscritti e le conchiglie, poco chiaro. Di queste ultime non si parla nei documenti che elencano i beni della famiglia Di Maria e lo stesso vale per i manoscritti. Vi è solo qualche accenno ai libri, ma non a quelli scientifici. Qui di seguito ovviamente faremo riferimento al solo materiale cartaceo e alle conchiglie, tralasciando tutti gli altri generi di proprietà. Erede universale di Monterosato fu la nipote Carolina e con lei i suoi figli, mentre Teresa Ferrara, la vedova, ne fu erede usufruttuaria.

Nel suo primo testamento olografo del 3 settembre 1934, Carolina Ryolo così scrive: «Lascio l'usufrutto delle rendite e depositi, canoni ecc. che mi sono pervenuti dalla eredità di mio zio Tommaso Di Maria, Marchese di Monterosato alle mie carissime figlie Rosalia e Maria, metà per ciascuna e la proprietà la lego ai figli e alle figlie nati e nascituri delle dette mie figlie. I mobili, l'argenteria, vasi, orologi, servizi di cristallo, porcellana e altro che mi spettano da questa eredità di mio zio Tommaso Di Maria li lascio ai miei figli maschi.». Poco sappiamo nel dettaglio del patrimonio di Tommaso; Casimiro Di Maria, il padre, nel suo testamento aveva genericamente lasciato i suoi 8 figli eredi in parti uguali. Da stralci di documenti e di corrispondenza possiamo dedurre che Tommaso abbia avuto tra l'altro parte dei feudi di Alleri, delle terre denominate Costa di Daino e Costa Sanpaolo e dell'ex Feudo Ficuzza in territorio di Cerda.

Per quanto riguarda l'eredità ricevuta dalla madre, Carolina Natale che a sua volta aveva ereditato una parte del patrimonio della sorella Giovanna, vedova D'Ondes, non abbiamo documenti; troviamo solo notizia di una rendita annua dovutale dal Municipio di Messina sul Regio Campo. Inoltre, per la condizione posta da Giovanna nel suo testamento, che se alcuno dei suoi eredi fosse morto senza prole la sua porzione avrebbe accresciuto la quota dei superstiti, Tommaso, come si legge in un documento del 1902, morti i cugini senza figli consolidò l'intera eredità della zia D'Ondes. L'unico settore sul quale abbiamo un preciso riscontro sono forse i testi scientifici.

Libri non malacologici

Laura conserva molti libri appartenuti a Teresa, ritrovati tra quelli di Monterosato; sono per lo più libri di storia e romanzi, quasi tutti in lingua francese; tra questi: diversi volumi di diritto francese "L'Histoire des Girondins par Alp. De Lamartine" (1847), un "Corso di Codice Civile" (Vincourt 1828), 7 volumi della "Storia del Consolato dell'Impero di Napoleone I" (1888), antichi vocabolari, diversi piccoli libri di storia greca e di mitologia, tra questi: "Lettre a Emile sur la Mythologie" (1816) e "Cognizione della Mitologia per via di dialogo" (MDCCXCV), quest'ultimo porta sul retrocopertina un breve appunto di Monterosato a commento dell'edizione, una bella edizione di "Voyages Extraordinaires - Jules Verne", illustrata dal disegnatore Benett, due opuscoli sul padre: "Francesco Ferrara e la libertà" (1923) e "La vita e il pensiero di Francesco Ferrara" (1895). Ancora, sempre di Teresa: Charles Diehl - Figures Byzantines 1916; Costantino Nigra - Poesie Originali e tradotte MCMXIV; Imbert de Saint-Amand - La Duchesse de Berry 1896.

Tra i libri non malacologici di Tommaso Laura conserva: alcuni volumi dell'"Archivio Storico Siciliano" anni 1903, 6, 8, 9, 12,14, 15, 18, l'"Efficacia e necessità delle pene" (1895) di Tommaso Natale, varie Guide illustrate di città estere, piccoli volumi alcuni illustrati da valenti disegnatori, come "Les Bords du Rhin" (1854), "Le Vieux Paris, Guide Historique, Pittoresque et Anecdotique" (1900), e i volumi "Paris; son Histoire, ses Monuments, ses Musées, ses Etablissements divers, son Administration, son Commerces et ses Plaisirs" (1854), inoltre "Ricordi di un Viaggio" di V. Pojero (1890), "Langham Hotel London" ricco di foto e diversi opuscoli, ricordo di spettacoli teatrali e di musei. Di Monterosato dovrebbero essere anche: la miscellanea "Le acque dei monti di Renna e L'Alimentazione Idrica di Palermo" (1887), i piccoli libri: "A new Cyropaedia or the travels of Cyrus" I° E II° vol. (M.DCC.LXXXVI), "History of Grece, Abridged" (1817). Di altri volumi non siglati è difficile stabilire l'esatta appartenenza. Quanto di questa parte della biblioteca sia stato disperso dal signor *** ci è del tutto sconosciuto. Che quanto sia rimasto siano solo un centinaio di volumi ci fa temere che, purtroppo, sia stato tanto.

Manoscritti e carte

Questi documenti sono costituiti dalla corrispondenza di Monterosato e di persone a lui legate da parentela o amicizia; restano poche lettere e parecchie cartoline inviate da Tommaso e Teresa dai loro soggiorni all'estero o dalla villeggiatura. La corrispondenza tra Casimiro e Carolina e tra Casimiro e il maggiordomo "Cecè", è invece più ricca e contiene molti riferimenti ai Marchesi ma è da Laura Oddo Trigona che abbiamo maggiori informazioni. Laura, legata da amicizia e forse anche parentela con Tommaso, scrive assiduamente al cugino Casimiro quando questi è assente da Palermo; dà notizie degli "Zii Monterosato" e lo mette al corrente degli avvenimenti mondani della città; tra un pettegolezzo e l'altro però ci fa anche partecipare al dramma della guerra..

Buona parte di tutta la corrispondenza, così significativa per gli scorci che ci svela della Palermo dei primi novecento, è in corso di riordino per altra pubblicazione. Di questa parte dell'archivio, per testimonianze dirette, si sa che una immensa parte è stata alienata dal signor ***, principalmente a case d'aste. I coniugi Monterosato conservavano, per abitudine, tutto: ricevute di alberghi, carrozze, treni, ristoranti, insomma qualsiasi pezzo di carta capitasse loro in mano. Da quanto poco è rimasto, si capisce quanto - tantissimo - sia stato disperso.

Libri malacologici

Una cinquantina di volumi sono pervenuti a Laura, in vario stato di conservazione, assieme a un certo numero di estratti di opere di Tommaso.

Tommy non era un maniaco bibliofilo: cercava di procurarsi con ogni possibile mezzo quanto fosse di interesse per le sue ricerche, ma era senz'altro più interessato ai contenuti delle opere che possedeva che al loro valore estetico. Coerentemente, non si dotò mai di un "ex libris"; contrassegnava semplicemente i volumi rilegati in suo possesso mediante un caratteristico bollino adesivo sul quale era stampigliata la "sua" M e un numero di inventario (probabilmente facente riferimento a un elenco che non ci è pervenuto):

Quanto disperso di questo settore della sua ereditàè immenso. Se ne ha un buon riscontro in quanto il sig. ***, che già ne aveva alienati parecchi, a un certo punto compilò un listino per cercare di vendere quanto gli era rimasto. Da questo elenco prezzi, del quale uniamo una galleria di pagine:

{morfeo 3}

Si capisce che quanto pervenuto a Laura è una minima frazione di quanto le sarebbe dovuto pervenire; sulla base di esso, e di varie altre testimonianze verbali ed oculari, riteniamo possa approssimativamente considerarsi dispersa una percentuale tra i 7/8 e i 9/10, se non maggiore, della biblioteca scientifica di Monterosato.

Questo èestremamente triste, perchè tale biblioteca sarebbe stata altrimenti donata nella sua interezza a un Ente pubblico, esattamente come è stata donata la minima frazione effettivamente pervenuta; ed egualmente si sarebbe fatto il possibile per digitalizzarne almeno i testi più rari e interessanti, e renderli accessibili a chiunque tramite Internet, come si è fatto per tutte le poche superstiti testimonianze.

Quanto giunto a Laura è stato donato alla biblioteca della Sezione di Oceanologia e Paleoecologia della Facoltà di Geologia dell'Università di Catania, ed è conservato a fianco della prestigiosa biblioteca Priolo, già possesso e vanto di tale Istituzione: vedi ALLEGATO 1 e ALLEGATO 2.

Manoscritti e carte malacologiche

Questa sezione appare la meno frammentata dal signor ***, per la sua difficile collocabilità sui mercati antiquari. Si deve considerare pertanto giuntaci in discreta unitarietà, per quanto Stefano abbia potuto constatare l'assenza varie di carte che aveva potuto esaminare de visu - lettere di certi corrispondenti, alcuni acquerelli etc. Quanto rimasto costituisce il nocciuolo di questa ricerca, e se ne daranno ulteriori dettagli nelle parti che ne trattano specificamente.

Anche i manoscritti giunti a Laura sono stati donati alla biblioteca della Sezione di Oceanologia e Paleoecologia della Facoltà di Geologia dell'Università di Catania, in annesso a quanto rimasto della biblioteca. Essi, e la corrispondenza malacologica, sono stati numerati progressivamente e raccolti in tre grossi classificatori con anelli, che corrispondono alle voci nn. 59-60-61 di ALLEGATO 2

Conchiglie

Qualche conchiglia, anche dopo la cessione della sua collezione, rimase a Tommaso. Non si tratta assolutamente dei pezzi "più belli", tenuti come ricordo, ma di materiali del tutto eterogenei, probabilmente dimenticati in questo o quel cassetto, o estratti per studio e poi lasciati casualmente da parte, o ancora di doppioni. Anche in questo caso Stefano ha potuto constatare la scomparsa di alcuni materiali che vide di persona dal signor *** - ad es. una serie di fialette spedite dal De Rochebrune - ma non ci è assolutamente possibile quantificare quanto sia stato effettivamente disperso. Quanto rimasto è stato donato da Laura al medesimo Ente: ALLEGATO 3.



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