Motril, -180 m, d = 3 mm. Non riesco a inquadrare questo trochide se non nella fantomatica Gibbula tantilla Monterosato 1890. Ciò che mi ha portato alla determinazione sono stati:
La profondità del ritrovamento.
La scultura della teleoconca, molto caratteristica e simile a quella di uno Jujubinus.
La chiusura dell'ombelico.
L'apertura quadrangolare.
Le condizioni del nicchio, che potrebbe benissimo essere subfossile, e quindi in linea con quanto sostenuto da taluni Autori.
Che ne pensate?
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Vedi? Da noi si dice: "Il padrone dell'asino è quello che resta a piedi"
Purtroppo i 3 esemplari integri sono già stati divisi tra me, Daniele e Oreste...
devo dire che avevo già inviato una risposa in favore per Gibbula tantilla, ma poi mi son fatto prendere da alcuni dubbi ... vedo se questa sera riesco a dipanarli, così rinvierò la risposta cancellata.
Devo dire che Jujubinus tumidulus è molto variabile ...
Ieri sera mi sono ricontrollato i miei esemplari e devo dire che sono sempre più convinto che si tratti di uno Jujubinus tumidulus ... certo, non nella sua "forma" classica, ma pur sempre uno Jujubinus .
Su cosa poggio questa mia asserzione ... la presenza almeno di un altro esemplare a spira scalata, illustrato negli atlanti di Giannuzzi Savelli & C. ; la presenza al margine tra spira e base di una coppia di cordoni accoppiati; coppia di cordoni che nelle spire superiori mostrano formare una carena, non presente in Gibbula tantilla ... i Giovani di J. tumidulus presentano margine della base da chiaramente angoloso a carenato, mentre in Gibbula tantilla risulta arrotondato ... preciso che questo carattere l'ho desunto dall'osservazione di un esemplare adulto di tantilla (ex Bogi).
Aggiungo qui sotto due parole sulla gibbula di Monterosato:
Descritta dal Monterosato nel 1980 con queste parole: "G. tantilla Monts. nov. sp. - relativamente abbondante, ma locale nei fondi fangosi. Si avvicina ad alcune forme della G. pygmaea (= racketti, Payr.) ma è più piccola essendo adulta, a base rotonda e con ombelico ridotto a guisa di perforazione. Questa mancanza d'ombelico potrebbe in qualche modo ravvicinarla ai Trochus della sezione Putseysia proposta recentemente da Sulliotti, ma la struttura è assai diversa. Nessun carattere in comune con le altre piccole specie conosciute che alla G. pygmaea di Philippi" .... ecc..
Le citazioni di questa specie in letteratura sono quasi nulle a parte una del Locard ... bisogna attendere Ghisotti e Melone (1972) per ritrovarne qualche accenno ... saranno Smriglio, Mariottini & Gravina (1991) che illustrano un paio di esemplari dei ventinove conservati nella collezione Monterosato, integrandone la descrizione :" questa specie di Gibbula presenta una scultura veramente peculiare; osservandola a forte ingrandimento presenta molti fini cordoni spirali, striati obliquamente da fitte piccole lamelle. L'ombelico è assente, solo pochi esemplari ne presentano un lieve accenno,"; gli autori ne confermano la validità e si auspicano il rinvenimento di esemplari viventi per accertarne il suo vivere attualmente nel Mediterraneo. ... è probabilmente legata alla presenza della caratteristica scultura assiale a lamelle che il Monterosato ne nota la similitudine con il genere del Sulliotti.
La specie viene nuovamente rinvenuta e illustrata da Campani & Bogi (2008 (2007)) che segnalano la raccolta di 22 esemplari in un campione di sedimento proveniente da fanghi batiali, dragato a NE dell'isola di Capraia (ex M.Taviani) e questa è la seconda stazione dove Gibbula tantilla viene segnalata, oltre alla località tipo al "largo di Palermo"... anche in questo caso sempre esemplari non viventi che legati all'ambiente di rinvenimento farebbero propendere a considerare G. tantilla non più vivente nel Mediterraneo ( mai disperare comunque ).
Gibbula tantilla è stata messa a confronto con rachetti, e tumida con le quali presenta similitudini strutturali ... in particolar modo con la "forma" lusitanica della tumida, caratterizzata da dimensioni minori e ombelico generalmente chiuso ... ma da tutte si distingue per le piccole dimensioni e il diverso sviluppo della scultura spirale e assiale.
... Notevole! la similitudine con Gibbula clandestina Rolan & Templado, 2001 descritta su esemplari non viventi, rinvenuti in detriti raccolti tra i 15 e i 50 m nell'arcipelago di Capo Verde.
Grazie, Ermanno, per la bella trattazione che ci hai regalato. Convengo con ciò che dici, e questo giovedì riuniremo i 3 esemplari in nostro possesso per confrontarli con il tumidulus alla luce delle tue osservazioni.
Un caro saluto
è possibile Daniele .. è possibile d'altra parte senza avere gli esemplari sotto al proprio microscopio , risulta molto difficile avere delle idee precise a riguardo protoconche e dimensioni delle varie parti della conchiglia ...
E poi ... pur con i tentativi di alcuni di farne della malacologia una scienza esatta , difficilmente lo diverrà
... Devo ammettere ce la situazione mi si stà ingarbugliando, ieri sera mi sono riesaminato una serie di tumidulus e altri trochetti molto simili, raccolti in affioramenti pleistocenici calabri e devo dire che al momento i dubbi hanno il sopravvento!