La Famiglia Mangeliidae

Discussioni sui molluschi della Classe Gastropoda del Mediterraneo

Moderatori: Paolo Russo, Walter Renda, Agatino Reitano, Gabriele Macrì

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Walter Renda
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Re: La Famiglia Mangeliidae

Messaggio da Walter Renda »

Ciao Flavio,
bella questa tavola. Si, mi piacerebbe vedere questo approfondimento del discorso sulla Mangelia difficilis che conosco pochissimo o per nulla. Grazie.
Ciao
Walter
Flavio De Santis
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Mangelia diffcilis

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao Walter :D ,
il disegno dell'esemplare lato ventre l'ho fatto, ma non è venuto un gran che, vorrei ritoccarlo un po dopo averlo scannerizzato, stasera non se ne parla...
Dall'osservazione dell'ultima spirale, qualcosa è emerso: nella sua parte interna tra le coste assiali centrali, i cordoncini spessi si alternano ad intervalli regolari con cordoncini esili, senz'altro più esili, ciò non avviene all'apice delle coste assiali dove i suddetti cordoncini sono tutti di tipo spesso. Tra questi cordoncini poi vi sono quelli minuti, tipici di molte specie di Mangelia. La parte esaminata è ben conservata, pertanto non dovrebbe essere una conseguenza di una sua eventuale corrosione, questo fatto non l'ho mai riscontrato su nessun altro esemplare di Mangelia, se è la difficilis come presumo è una specie veramente difficilis.
Spero presto di farti vedere il disegno che cercherò di migliorare un po'..
Buona sera, Flavio
Flavio De Santis
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Mangelia difficilis-seguito

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao Walter :D :D ,
questo disegno è stato un esperimento, il primo che faccio ad una conchiglia, il prossimo verrà senza meno meglio, speriamo.
Saluti, Flavio
Allegati
presunta M. difficilis
presunta M. difficilis
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Walter Renda
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Re: La Famiglia Mangeliidae

Messaggio da Walter Renda »

Niente male per essere il primo.
Ciao
Walter
Flavio De Santis
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Ulteriore contributo per la conoscenza di M. difficilis

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao a tutti,
il record della specie pubblicato in: ANNALES DE LA SOCIETE' LINNEENNE DE LYON ANNE' 1899, nel testo avente titolo; LES COQUILLES MARINES DES COTES DE CORSE PAR Arnould LOCARD et Eugene CAZIOT, è presentato qualche post addietro, inclusa la sua traduzione.
Comunque sono un po' di giorni che giro intorno ad alcune pagine di testi editi nel corso di anni più recenti, dedicati in parte a descrivere la M. difficilis di Caziot et al, di periodo attuale, pagine che presentano dei contrasti tra loro e con la descrizione originale della specie.
Spero che ciò che evidenzierò faccia un po' di luce in merito a detta specie, iniziando con il testo meno recente tra quelli su accennati, che propone la prima citazione di C. difficilis del Nordsiek:

1973 Marine Gastropoden aus der Shiqmona-Bucht in Israel. — Arch. Moll., 102 (4/6) [1972]: 227-245, 66 Abb. [„22.12.1972“, tatsächlich erschienen am 24.1.1973!], per la prima volta e' stata trattata da Fritz Nordsieck la specie M. difficilis : "La forma descritta da Nordsiek (1972:. 24.241 fig 48) sotto Cythara diffcilis (. Loc. e Caz.)".

Traduzione:
104. Cythara difficilis (Locard & Caziot 1899). Fig. 48. L. t: Corsica;. Habitat Mediterraneo. - 7/3 mm. Forse (verosibilmente più saggio) una forma di altra specie. Spirali leggermente subkarinate, alcune spirali, significativamente, non colorate. Viceversa, i coloranti (poco regolari ) si concentrano in una Banda subsuturale e vincolante di un grande centro indistinto.

Poi v'é il successivo lavoro di Fritz Nordsieck del 1977 "The Turridae of the European seas", dove a pag. 37/38, è trattata nuovamente la C. (Ris) difficilis ( Locard & Caziot, 1899) (Mangelia), anche nella forma "a" (lactea n.f.) reperita a Taranto. La specie tipo e la sua forma, furono disegnate ed esposte nel suddetto testo sulla Tav.VII a pag. 87, figg. n° 54 e 55.
Sottoespongo la traduzione di quanto scritto a pag 37/38 di quest'ultimo testo a riguardo di C. (Rissomangelia) difficilis:

A 54 C. (Ris) difficilis (Locard & Caziot, 1899) (Mangelia). 7 / 2,5 mm. Corsica, Provenza, occ. Med. Stretta, con 5½ spirali compresse, ancora più arrotondate e quasi spallate nella parte superiore, con una sutura profonda, costola emergente piatta, falcata. Bianco-ialino-giallastro, con una indistinta banda-sutura più scura. Protoconca simile a Bertrandi. Circa 8-10 costole ialine = 2/3 di intervalli. Non appariscente, spesso mancante di scultura spirale, anche la coda non é contrassegnata, appariscente solo a 1. teleconca. B. wh. 3/5, la bocca aperta più in basso, troncata. Di tanto in tanto un colore giallo mezzo-band. (Fig. Orig. Da Ibiza).

A55 Form a (lactea n.f.) 7/3 mm. Taranto. Spirali più arrotondate nel mezzo. Sottili nervature, ialine. Colore bianco-pulito. Bocca un po 'più di 1/2, più ampia, e con varici spesse e con seno profondo. Non ci sono spirali, nemmeno nel primo giro della teleconca. Canale presente corto. Protoconca molto schietta. (Fig. Olotipo di Taranto).

Infine v'è il lavoro di:
di J.J. Van Aartsen & M.C. Fehr-de Wal
The sub family Mangeliinae Fischer, 1887 in the Mediterranean
Conchiglie, anno XIV – n.3-6, Marzo-Giugno 1978, pag. 109-
traduzione :


Non abbiamo visto gli esemplari delle difficilis di Locard e Caziot, 1899 e indistincta Monterosato, 1875 coerulans Appelius, 1869 non Philippi, 1844 e siccome le descrizioni disponibili non menzionano la protoconca, è attualmente impossibile dire in che genere questi dovrebbero essere inclusi. La forma descritta da Nordsiek (1972:. 24.241 fig 48) sotto Cythara diffcilis (. Loc. E Caz) sembra corrispondere di preciso con una forma di Mangelia rugulosa che abbiamo anche visto da Haifa (Israele). Se questa è davvero la specie, la difficilis (Loc. E Caz) è certamente solo una forma – colore della variabile Mangelia rugulosa (Philippi).

Cari amici, premesso che la similitudine tra la presunta M. difficilis, esposta in questo link alcuni post indietro con quanto a seguito espresso, si basa sui fatti che la stessa in origine possedesse relamente una protoconca poligira, come parrebbe dalla semplice osservazione di tale parte con gli strumenti di cui si dispone e che le traduzioni su presenti siano corrette, si evidenzia che nel record della specie di Caziot & Caziot, 1899 , non è riportato il n° di giri della protoconca, in quanto all'epoca tale parte delle conchiglie non era utilizzata per il riconoscimento delle specie. Al contrario l'assegnazione di una protoconca poligira, da parte del Nordsiek, Roma 1977, alle conchiglie da lui riconosciute come appartenenti alla specie (esemplari nn° 54 e 55), paragonando i loro apici a quello della M. bertrandi da lui descritta con protoconca poligira (protoconca di 3 spirali, trasparenti lisce) a tutti gli effetti può ritenersi un suo parere, dove per il n° 54 per come è disegnato il suo nucleo non parrebbe corretto (sembra una protoconca completa di tipo paucispirale), mentre per l'esemplare n° 55 la protoconca parrebbe mancante d'apice e di un tipo più appanciato rispetto all'altra. A mio avviso quindi la protoconca del n° 55, potrebbe benissimo essere di tipo poligiro, quindi due conchiglie appartenenti a specie diverse, dove forse l'esemplare n° 55 dovrebbe corrispondere alla specie M. difficilis. La specie considerata dal Nordsiek come M. bertrandi (che è presentata con protococa poligira) in A51 a pag. 37, fig. 51 a pag 87 del testo del 1977, tenuto conto che oggi tale specie è in sinonimia con la M. striolata, che G. Spada ha individuato come specie tipo del genere, che ha protoconca paucispirale, probabilmente dovrebbe appartenere a specie diversa da quella della attuale M. bertrandi! Daltronde sul record di C. difficilis, Locard e Caziot la descrivono come "vicina alla Mangilia galli", che oggi è stata individuata come una forma appartenente al gruppo della M. unifasciata, che notoriamente dispone di protoconca poligira!

In lavori ancora più recenti realizzati da esperti malacologi, tipo quello sui Mangeliidae del Mediterraneo scritto da Enzo Campani, Nov. 2000, M. difficilis viene indicata come specie considerata valida dal "CLEMAM", ma commentando poi : " M. difficilis è discussa in van Aartsen & Fehr-de Wal, 1978, con la conclusione che, ammesso essa corrisponda alla descrizione di Nordsieck, tale specie è una forma di Mangelia rugulosa, conclusione che condivido pienamente sulla stessa base e che può essere estesa anche alla terza dell’elenco."
Quindi il Campani continua asserendo che:
"Mangelia difficilis (Locard & Caziot, 1900) = Mangelia goodallii Reeve, 1846 = Mangelia unifasciata Deshayes, 1835.".
Quindi per il Campani la M. difficilis non è una buona specie, ma solo una forma della M. unifasciata!
Come si può leggere sopra, le opinioni di alcuni Autori che in tempi diversi si sono interessati a questa specie sono piuttosto varie, tutto ciò indurrebbe a pensare che occorrerebbe una revisione per questa specie, nella speranza che sia parte di un corpus più sostanzioso che riguardi la revisione dell'intero genere dei Mangelidaee del Mediterraneo.

Saluti,
De Santis
Flavio De Santis
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Bela nebula (Famiglia Mangeliidae)

Messaggio da Flavio De Santis »

Bela nebula è una specie affascinante per tutti i quesiti che si porta appresso, di cui parleremo. Iniziamo con alcune osservazioni relative ad esemplari recuperati nel detrito di Cala Mosca (CA). Rispetto a tutti gli esemplari di Bela presenti in quel detrito, quelli attribuibili a B. nebula ed in discreto stato, sono in numero nettamente inferiore, 3% circa. Tra tutti i campioni di Bela, ho effettuato una prima selezione di quelli col colore marrone dei loro nicchi, più o meno scuro, che poi sono risultati afferenti a due sole specie. Il loro riconoscimento è stato fatto tramite le protoconche, che sono di due tipi: lecitotrofica con apice chiaramente ad uncino e, poligira, con il II° giro piuttosto appanciato. Tra questi esemplari, quelli di B. nebula sono quelli con protoconca poligira. L'esemplare di B. nebula così come disegnato dal Nordsiek al n° 74 sul testo del 1977 , non corrisponde per proporzioni tra il body-whorl e la restante spira agli esemplari trovati da Scarponi et Al. al Royal Albert Memorial Museum & Art Gallery (RAMM) a Exeter (Regno Unito), contrassegnati dal Montagu come appartenenti alla specie Murex nebula = Bela nebula. Infatti gli esemplari del Montagu hanno il body-whorl = ultimo giro della teleconca, con lunghezza pari al 58% dell'altezza totale della conchiglia, vedi ("Designazione del lectotipo per Murex nebula Montagu 1803 [Mangeliidae] e le sue implicazioni per Bela Leach in Gray 1847, pubblicato in Nov. 2014"), mentre l'esemplare disegnato dal Nordsiek col n° 74, dispone di body-whorl pari a ½ dell'altezza totale della conchiglia, fatto non trascurabile. Quindi l'esemplare del Nordsiek, è sicuro che appartenga ad altra specie di Bela. A proposito delle su citate misure, relative alla lunghezza del body-whorl e della restante spira, dopo lo studio dei testi di malacologia meno recenti ed il confronto con vari esperti malacologi, ho ritenuto utile inserire in questo scritto la fotografia di una M. nebula, con linee e sigle che caratterizzano le misure in questione, pur dovendo rilevare che al riguardo ci sono opinioni varie. Comunque gli Autori del passato, ho visto che dividevano semplicemente l'altezza totale dei nicchi in esame, utilizzando solo queste due misure (spira e body-whorl) e ciò facilita un po' nel riconoscere oggi gli esemplari da loro trattati. Il caos che c'è nella presentazione di questa specie è notevole, pensate il "Worms", a riguardo di Bela fuscata evidenzia un'ottima documentazione, corredata anche della presentazione della specie del Deshaies fatta dal Morée, ma come immagine di questa specie in "WoRMS image", mostra la foto di un'altra specie, forse proprio della B. nebula!! Infatti nella descrizione della B. fuscata, comparsa sul testo del Morée del 1833, avente titolo: Expédition scientifique de Morée-section des science phisiques, ecc, la specie del Deshaies viene documentata al n°294, pag. 177, con; la spire est plus longue che le dernier tour, che tradotto , "la spirale è più lunga dell'ultimo giro", mentre la foto del Worms presenta un esemplare dove l'ultimo giro è più lungo della restante spira. Per B. nebula se consultiamo il testo di Arnoud Locard del 1892, egli per questa specie scrive "Ultimo giro corto e panciuto, rapidamente attenuato in basso;", ma il disegno annesso alla descrizione presenta l'ultimo giro senza meno più lungo della restante spirale? Il Nordsiek, avendo compreso che c'è un po di confusione tra le due specie , la B. fuscata e la B.nebula, dice per nebula che l'ultimo giro equivale a ½ dell'altezza della conchiglia, mentre per la fuscata non accenna a proporzioni tra queste due parti, ma nel disegno di quest'ultima specie al n° 77, l'ultimo giro è senza meno più lungo della restante spirale?? Quindi il Nordsiek, non considera la descrizione del Morée del 1833 su B. fuscata, che evidentemente non lesse, forse basata su quella originale del Deshaies poi comparsa nel 1835? Ora nel testo originario dove il Montagu ha presentato B. nebula, non cita le proporzioni tra l'ultimo giro (il body-whorl) ed il resto della spirale, ma nel disegno della specie a Tab. 15. f. 6., per quanto disegno un po' sbiadito, è evidente che l'ultimo giro è più lungo della spirale!
Per quanto sopra, basandosi solo sulle descrizioni d'epoca delle due specie e sul disegno di B. nebula presentato dal Montagu, nonché sull'ultima trattazione di Scarponi et Al. "Designazione del lectotipo per Murex nebula Montagu 1803, ecc", si può affermare che ciò che distingue le due specie in questione, solo considerando le proporzioni tra l'ultimo giro e la restante spirale, è che M. nebula dispone dell'ultimo giro più lungo della restante spirale, mentre B. fuscata dispone dell'ultimo giro più corto della restante spirale. Ciò è già qualcosa.....Queste due specie di colore quasi uguale, all'epoca vennero descritte con protoconche: per nebula con " un apice leggermente appuntito, ma elegantemente reticolato, come se coperto con garza fine"; per fuscata con " apice acuminata longitudinaliter costata (apice accuminato longitudinalmente costato), elle est très-pointue au sommet (è molto appuntito alla sommità). Ora gli esemplari di B. nebula descritti e fotografati da Scarponi et Al., non presentano un apice finemente reticolato, ma solo un accenno di ultimo giro di protoconca dove si vede una grossolana scultura a cancellata, ornata "da micro asperità assiali leggermente curve sovrastate da cinque cordoncini, formando tubercoli gonfi alle intersezioni (Appendice 1N)". Nelle mie ricerche di esemplari da utilizzare come campioni integri, a mo di paletti, per mostrare esaustivamente tale specie, anche se visto il regresso parrebbe pleonastico utilizzare la parola "paletti", è capitato durante la selezione tra i pochi esemplari di Cala Mosca ( non tanti ) determinati come B. nebula, di trovarne uno con apice quasi conservato del tutto, dove è possibile vedere a tratti la scultura descritta dal Montagu " un apice leggermente appuntito, ma elegantemente reticolato, come se coperto con garza fine", che sto provando a fotografare sotto diverse luci ed angoli, purtroppo con risultati scarsi. Un fatto abbastanza singolare per B. nebula, in quanto la parte decorata finemente a cancellata delle sue protoconche difficilmente permane sulle loro superfici , dopo che le conchiglie hanno subito fluitazione. Per questo tipo di fotografia occorrerebbe disporre del SEM, oppure disturbare qualche conoscente di sede Universitaria, chiedendo la cortesia d'effettuare alcune foto con questo strumento. Comunque per la protoconca suddetta, vi mostro ciò che di meglio sono riuscito ad ottenere, senza averla pulita in alcun modo..., un apice che incluso il nucleo è di circa 2,75 giri. A riguardo di foto di B. fuscata, non pare di disporre al momento di esemplari di questa specie, descritta dal Morée come "Cette espèce, assez rare," quindi nel momento in cui acquisiremo in collezione qualche esemplare di tale specie, provvederò a mostrarlo. A questo punto pur avendo chiarito che le due specie di colore marrone più o meno acceso, si distinguono per le diversità di lunghezze dei loro ultimi giri e della spira, non vi sono al momento altri elementi utili e certi per l'identificazione della B. fuscata, quali la scultura posseduta dal nicchio ed il tipo di protoconca e sua scultura, e tutto sommato ciò mi induce a pensare che la maggior parte di esemplari, che compaiono nel web, presentati come delle B. fuscata siano agli effetti delle B. nebula. Ritengo utile inserire in questo argomento un link di N.M. dove si è parlato di Bela nebula e se pur gli esemplari trattati non provengono da Cala Mosca, ma da Torre Astura e da Cupra marittima, si sono fatte sugli stessi delle interessanti osservazioni:
https://www.naturamediterraneo.com/foru ... muricopsis
Un'ultima considerazione su Bela nebula, gli esemplari da me reperiti sul litorale laziale in due località, Marina di Palo laziale e Torre Astura, presentano caratteristiche simili dei loro nicchi , quindi una specie poco variabile nella morfologia delle sue conchiglie.
Allegati
nebula C.M. 2010--.jpg
Bel neb C.M.jpg
Bel neb C.M.jpg (47.18 KiB) Visto 15328 volte
proto ultima foto.jpg
Flavio De Santis
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Bela nebula (Famiglia Mangeliidae)

Messaggio da Flavio De Santis »

Inserisco la foto con indicata la lunghezza del body-whorl e della restante spira, con linee e sigle che caratterizzano le citate misure .
Allegati
Esemplare da Torre Astura -Nettuno. Roma
Esemplare da Torre Astura -Nettuno. Roma
Bela Nebula-Body worl e Spira 4.jpg (56.38 KiB) Visto 15328 volte
Flavio De Santis
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Esemplare di Mangelia coarctata

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao a tutti,
inserisco nell'argomento due foto di una Mangelia, che mi è arrivata come costulata, ma che effettivamente ha dei caratteri che la relegano nella specie coarctata ( le cordicine spirali accennate,di grandezza diversa ed il pattern tipico). Qualche pagina indietro vi è già un esemplare di coarctata, ma depigmentato, questo che sto per mostrare ha una colorazione stupenda, e ad eccetto di un piccolo foro sul I° giro di teleconca è pressocché perfetto. Le foto non rendono onore alla bellezza dell'esemplare! Da Malaga, loc. Estepona, 6/2005, 25 m.
Saluti, flavio
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Mangw5.jpg
Flavio De Santis
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Esemplare di Mangelia coarctata

Messaggio da Flavio De Santis »

la foto del dorso, domani se avrò tempo, aggiungerò delle foto di particolari.
Allegati
Mangh.jpg
Flavio De Santis
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Re: La Famiglia Mangeliidae

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao :D ,
come accennato inserisco le foto di due particolari della Mangelia su esposta: il tipo di cordoncini spirali di cui dispone; e l'ingrandimento della protoconca.
Con le foto su esposte già si possono fare delle considerazioni che non sono presenti sui sacri testi, forse perché l'esemplare è molto fresco, morto da poco.
Sopra ho dimenticato di citare le dimensioni dell'esemplare, che è lungo 9.6 mm.
Saluti, Flavio
Allegati
proto coarctata 8.jpg
spiralatura coarctata malaga 3.jpg
Flavio De Santis
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Una Mangelia pallaryi

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao a tutti gli amici del forum :D ,
mi accingo ad esporre una piccola Mangelia pallaryi, trovata nel detrito delle Kerkenna, loc. Kraten, Tunisia, recuperato a Prato durante l'ultima mostra, data raccolta ? Già in passato ho esposto in questo link altro esemplare della stessa specie, che possiede le medesime caratteristiche, ma da un'attenta osservazione di quest'ultimo, ho potuto focalizzare alcuni elementi distintivi che prima non avevo ben inquadrato. L'esemplare non è pulito, perché in passato ho notato che le pareti intercostali di questa specie sono piuttosto fragili, pertanto per evitare altri disastri ho preferito così, in attesa d'acquisire un piccolo apparecchio per bagni ad ultrasuoni che garantirà una pulizia in sicurezza. Il nicchio in esame è lungo 5,45 mm, non presenta fasce di colore, ma un colore omogeneo che tende ad un giallino-bianco. L'esemplare é molto fresco nei suoi particolari, non fluitato, in quanto raccolto in detrito recuperato a 4 m tra posidonieto e certamente dovrebbe essere morto in una fase intermedia della sua maturità, perché ha il labbro esterno del tutto formato e presenta nel complesso, proto/tele, 5 giri. Ho notato che i cordoncini spirali sono molto rugosi, affatto lisci e non tutti eguali tra loro, diciamo che si differenziano in alcuni spessi e ben a rilievo che si alternano con altri lievemente meno spessi ma più numerosi e meno rilevati, sicuramente come scritto nella descrizione originale della specie non si mostrano delicati, ne densi, direi piuttosto grossolani e leggermente spaziati tra loro, anche dal confronto con altri di diverse specie. A riguardo del suo labbro esterno, possiede sull'intero bordo ed al suo interno una liratura che si insinua dentro la fauce, un particolare non visto in alcuna altra specie di Mangelia del Mediterraneo da me studiata, se l'esemplare fosse stato in fase di maturità completa tale caratteristica sarebbe stata più evidente, non so se sia corretto chiamare "liratura" tale peculiarità, in quanto in altre famiglie di molluschi, per i loro nicchi con tale termine si indicano delle lineole paralele ben a rilievo e liscie; la parte interna del seno posteriore si presenta invece completamente liscia, probabilmente a causa dei movimenti dell'organo anale del mollusco che li ha sede. Alcuni mettono in sinonimia questa specie con la M. jerbaensis, ma non vedo come, considerando che la jerbaensis ha il bordo e l'interno del labbro esterno completamente lisci ed un nicchio percorso da sparuti cordoncini spirali, che su esemplari freschi orientano a prima vista a stimare la superficie dei nicchi come liscia (vedere l'esemplare di jerbaensis ultimo esposto da W. Renda a pag.3 di questo link). Ora il fatto che girino esemplari di pallaryi con cordoncini spirali lisci e quasi uguali tra loro, non vuol dire con ciò che siano quelli inizialmente posseduti dagli esemplari, forse tale fatto potrebbe essere indice di consumo superficiale, al meglio si può supporre che in ambito a questa specie esistano dei tipi diversi tra loro, ho qualche dubbio in merito, ma la variabilità in ambito ad una singola specie di Mangelia c'è ed a volte è notevole; recentemente ho trovato delle stossiciana che presentano delle protoconche con quasi 3/4 di giro in meno rispetto agli esemplari tipici, la protoconca notoriamente è elemento che differenzia le varie specie...
Allegati
M, pallaryi dorso Kraten.jpg
M. pallary is. kerkenna loc.jpg
Labbro esterno con liratura sul bordo interno del labbro.jpg
Ultima modifica di Flavio De Santis il mercoledì 15 novembre 2017, 0:22, modificato 5 volte in totale.
Flavio De Santis
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Una Mangelia pallaryi

Messaggio da Flavio De Santis »

Inserisco la foto zenitale della protoconca.
Saluti, Flavio
Allegati
Mangelia pallaryi proto--.jpg
Flavio De Santis
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Mangelia Atlantica, trovata nel Mar Cantabrico (SP)

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao a tutti,
vi mostro un esemplare di Mangelia ( foto lato ventre, di particolare della scultura spirale e della protoconca vista allo zenit ) che da qualche giorno è arrivato insieme ad altri di specie diverse di Mangelia, raccolti negli anni 1998-2005 in detrito spiaggiato a Mugardos beach, Ferrol, A Coruna Spagna, località in una insenatura del golfo di Biscaglia, mar Cantabrico, Atlantico. Quindi non è un esemplare del mar Mediterraneo, ma per vari motivi ritengo sia utile inserirlo in questo link, tra cui:
1) la forte somiglianza con la specie registrata nel CLEMAM come:17258 Mangelia costata (Pennant 1777 : Murex) V;
2) il fatto che la suddetta insenatura è interessata dalla presenza di diverse specie di Mangelia ( la vauquelini, la stossiciana, la multilineolata, la unifasciata, la costulata f. smithi e una forma di unifasciata simile a quella tipica ma con cordoncini spirali sopraelevati non equidistanti tra loro), del tutto o quasi uguali a quelle presenti nel Mediterraneo;
3) il fatto che l'esemplare sotto esposto per luogo di ritrovamento possa essere identificato come una Mangelia atlantica, nel CLEMAM: 17263 Mangilia atlantica Pallary 1920 : p. 26, pl. 1 fig. 37-38 (original description)/type locality: Tangiers to Mogador [now Essaouira], Morocco • Nouveau taxon publié.=[17258], specie di cui abbiamo parlato a pag. 6 di questo Link.

La presenza di Mangelia nel mar Cantabrico l'ho constatata già da diversi anni, avendo trovato personalmente nel detrito spiaggiato sulla baia della Concha a S. Sebastian, diversi esemplari frammentati appartenenti a tale genere, purtroppo le burrasche che portano a riva le micro conchiglie, con onde alte fino a 10 m, non risparmiano quasi nessuno degli esemplari. E' certo anche se mari distanti tra loro ( ma vedendo la cartina geografica, nemmeno tanto, rispetto alle dimensioni del continente europeo), che nel mar Mediterraneo e nel mar Cantabrico vivano specie di molluschi molto simili tra loro e non solo di Mangelia. L'esemplare in argomento è lungo 11 mm, è di colore giallo chiaro, guarnito da una fascia spirale marrone sopra suturale che si estende sull'ultimo giro fino ad arrivare circa a metà del labbro esterno. L'esemplare presenta un discreto consumo superficiale dovuto a fluitazione, con perdita della parte apicale della protoconca, ma dispone ancora sulla teleconca di una consistente traccia sia dei cordoncini spirali che delle lineole di accrescimento. I suoi cordoncini spirali, rispetto a quelli di cui dispongono gli esemplari di M. costata del mar Mediterraneo che in diversi punti si toccano tra loro, sono invece abbastanza equidistanti tra loro, nessuno tocca quello vicino. In questo esemplare anche se il suo consumo ostacola una osservazione immediata, è evidente osservandolo con il microscopio trinoculare che i cordoncini spirali sovrappassano le coste assiali. La sua protoconca mancante di apice, ad una attenta osservazione dispone di più di 2 giri, tenuto conto dell'evidente vuoto lasciato dal suo nucleo. Come avevo supposto a pag. 5 di questo Link nel post dedicato a M. atlantica pallary 1920, dovrebbero esserci buone probalità che tale specie possa essere una forma di M. costata Donovan 1803, fatto che qualora venisse dimostrato [la specie fu descritta dal Donovan e nominata “Cytarella (Cytarella) costata (Donovan, 1803) (Murex)” ma dato che egli citò Pennant come autore della specie, il record della stessa è stato oggi assegnato al Pennant e registrato nel CLEMAM in 17258 come su scritto], darebbe priorità per data di scoperta al nome di quest'ultima specie.
Saluti, Flavio
Allegati
Mang atlantica ventre 1.jpg
Mangelia atlantica 2.jpg
Mang atla proto 1.jpg
Mang atla proto 1.jpg (101.74 KiB) Visto 14092 volte
Flavio De Santis
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Mangelia costata (Pennant 1777: Murex)

Messaggio da Flavio De Santis »

Buon pomeriggio a tutti,
ieri ho avuto occasione di contattare Mr. David Fenwick, titolare di un sito web inglese, dove vengono mostrate fotografie di animali della Cornovaglia, incluse quelle dei molluschi. Qualche giorno fa rimasi molto ammirato da una foto da egli scattata, in una buca di marea, ad una Mangelia costata (Pennant 1777: Murex), ripromettendomi, visto il copyright delle foto del sito, di contattarlo via mail, per chiedergli l'autorizzazione a postare la suddetta foto nel ns. Forum. Il permesso per mostrare detta foto, è arrivato ieri sera in due tempi, prima con la comunicazione di: "ti do il permesso di pubblicare l'immagine allegata sul forum. C'erano un sacco di discussioni da parte di malacologi francesi al tempo del ritrovamento", poi col comunicato; "L'immagine allegata è migliore, il testo corretto. Auguri, Dave".
Ringrazio molto Mr. David Fenwick di avermi accordato il permesso per mostrare la sua foto.
I thank Mr. David Fenwick very much for giving me permission to show his picture.

La foto oltre ad essere molto bella è altrettanto interessante in quanto presenta un esemplare vivo di M. costata, fotografato in una buca di marea, dove sono evidenti i colori del nicchio e molto quelli del suo mollusco. Forse la posizione dell'esemplare nella fossa, non ha permesso che la foto evidenziasse altrettanto bene i cordoncini spirali, parzialmente visibili sui bordi delle costole assiali della foto originaria del sito, ma per il resto gli altri particolari della specie ci sono tutti, proto multispirale, costole assiali ben spaziate, animale di colore bianco-blu, ritrovamento a bassa profondità.
Di questo esemplare ci sarebbe molto da parlare, mi limiterò a dire che il profilo del suo nicchio somiglia molto a quello di M. atlantica , Pallary 1920, di cui il syntypo conservato a Parigi nel MNHN presenta anch'esso poco o niente evidenti i cordoncini spirali, (vedere la foto in M. atlantica, pag 5 del link) . Inoltre in riferimento agli esemplari di M. costata precedentemente esposti in questo link, mi viene da pensare che forse la differenza principale tra quelli mediterranei e quelli atlantici, potrebbe essere nell'evoluzione dei loro cordoncini spirali, parzialmente uniti quelli degli esemplari mediterraenei e ben separati quelli degli atlantici?
Saluti, Flavio
p.s. Se cliccate sulla foto vi apparirà ingrandita e più evidente.
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Mangelia costata- Immagine migliore corretta da Dave.jpg
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Walter Renda
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Re: La Famiglia Mangeliidae

Messaggio da Walter Renda »

Molto bella. Sia la specie che la foto in se. E quindi complimenti a Mr Fenwick.
Inviterei tutti i nostri amici a postare foto di Mangelia viventi. Spesso il mollusco è più bello ed elegante della conchiglia da lui "abitata".
Ma grazie anche a te Flavio e per l'impegno che stai spendendo per questo, ancora misterioso, Genere.
Ciao
Walter
Flavio De Santis
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Una forma di Mangelia coarctata da Gibilterra

Messaggio da Flavio De Santis »

Ciao :D ,
mi é arrivato questo esemplare di Mangelia lungo 8,5 mm, proveniente dall'area dello stretto di Gibilterra, inviatomi dal sig. D. Gubbioli. L'esemplare è stato recuperato a Dicembre del 2000 da pescatori a 40/50 m di profondità. Com'è possibile osservare dalle foto dorso/ventre, nonché dagli ingrandimenti di due sezioni tra due coste consecutive, i cordoncini spirali sono paralleli tra loro, non toccandosi in alcuna delle loro parti. La protoconca è di tipo poligiro, 3 giri netti. Riterrei che tale tipo corrisponda alla specie Mangelia coarctata, sia per i cordoncini spirali paralleli, che per le coste assiali più strette degli interspazi, per la profondità di recupero ed anche per il fatto che dispone del 3° giro di protoconca di tipo bulboso. L'ultimo giro di protoconca dell' esemplare rispetto a quello posseduto dalla M. coarctata in questo link a pag 2, presenta delle costicine assiali più spaziate tra loro, ciò potrebbe rientrare tra i fattori di variabilita della specie? Ho avuto qualche dubbio sulla specie d'appartenenza, visto che m'è arrivata non identificata e con cordoncini spirali principalmente di due tipi, larghi e stretti, che si avvicendano in successioni diverse. Ho pensato ad un difetto di crescita dovuto a qualche rottura del nicchio nei giri iniziali, infatti questo presenta una evidente rottura con ricrescita regolare dopo il 4° giro di teleconca, ma fotografando il giro immediatamente precedente a detta rottura , questo presenta gli stessi tipi di cordoncini spirali dell'ultimo giro di teleconca, particolari entrambi fotografati. Evidentemente gli esemplari provenienti dall'area dello stretto di Gibilterra hanno cordoncini spirali con le caratteristiche su evidenziate, occorrerebbe disporre di tanti altri esemplari da tale area marina, per poter essere certi di questo.
Un saluto, flavio
Allegati
Mang sp 33.jpg
Mang sp 55.jpg
Mangelia sp corde.jpg
Ultima modifica di Flavio De Santis il mercoledì 11 aprile 2018, 19:56, modificato 3 volte in totale.
Flavio De Santis
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Una forma di Mangelia coarctata da Gibilterra

Messaggio da Flavio De Santis »

Seguito del precedente post, con l'aggiunta di altre 3 foto. Mi scuso per la variabilità dei colori delle foto, dovuta ad un bilanciamento del bianco poco felice....
Allegati
Mangelia sp 2 corde 4° giro-.jpg
proto coarctata 4.jpg
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Proto Mangelia.jpg
Proto Mangelia.jpg (108.65 KiB) Visto 13000 volte
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